L’osteoporosi è una patologia cronica caratterizzata da una riduzione progressiva della densità minerale ossea e da un’alterazione della microarchitettura dell’osso, che lo rende più fragile e incline a fratture, soprattutto a livello di vertebre, femore e polso. La condizione è spesso asintomatica nelle fasi iniziali, ma può manifestarsi improvvisamente attraverso fratture da fragilità anche in seguito a traumi lievi.

Osteoporosi. Come stanno le tue ossa?

Fattori genetici

La predisposizione genetica svolge un ruolo significativo nello sviluppo dell’osteoporosi. Studi scientifici hanno dimostrato che la presenza di casi di osteoporosi in famiglia aumenta il rischio individuale di sviluppare la malattia. Questo perché alcuni geni coinvolti nel metabolismo del calcio, nella produzione di collagene e nella regolazione del turnover osseo possono influenzare la densità ossea. Ad esempio, variazioni nei geni che codificano per il recettore della vitamina D (VDR) e per il collagene di tipo I sono stati associati a una maggiore fragilità ossea.

Fattori ormonali

La riduzione degli estrogeni nelle donne dopo la menopausa e il calo di testosterone negli uomini sono tra le principali cause ormonali dell’osteoporosi. Gli estrogeni e il testosterone contribuiscono a mantenere l’equilibrio tra la formazione e il riassorbimento osseo. Durante la menopausa, la drastica diminuzione degli estrogeni accelera la perdita ossea, con una riduzione della densità minerale del 2-3% all’anno nei primi 5-10 anni. Negli uomini, invece, la diminuzione è più graduale, ma comunque significativa.

Fattori alimentari e stili di vita. Quanto incidono?

Una dieta povera di calcio e vitamina D compromette la salute ossea, poiché il calcio è il principale minerale delle ossa e la vitamina D facilita il suo assorbimento intestinale. Altri fattori includono l’eccessivo consumo di alcol, che interferisce con il metabolismo osseo, il fumo, che riduce l’attività degli osteoblasti, e uno stile di vita sedentario, che diminuisce la stimolazione meccanica necessaria per il rimodellamento osseo.

Osteoporosi. Come stanno le tue ossa?

L’osteoporosi può essere genetica, ma si può prevenire?

Anche se la genetica può predisporre allo sviluppo dell’osteoporosi, è possibile adottare strategie efficaci per prevenirne l’insorgenza o rallentarne la progressione. Una dieta equilibrata che includa latticini, verdure a foglia verde e pesce azzurro assicura l’apporto di calcio. L’esposizione moderata al sole stimola la sintesi di vitamina D. Gli esercizi di carico, come camminare, correre e fare ginnastica, migliorano la densità ossea e la forza muscolare, riducendo il rischio di cadute.

La terapia ormonale bioidentica

La terapia ormonale bioidentica utilizza ormoni con una struttura chimica identica a quelli prodotti dal corpo umano, come gli estrogeni naturali derivati dalla soia o dall’igname selvatico. Questa terapia è particolarmente utile per le donne in menopausa, contribuendo a mantenere livelli adeguati di estrogeni e prevenire la rapida perdita ossea. Tuttavia, va attentamente valutata insieme al medico, considerando i potenziali rischi e benefici, inclusi gli effetti su cuore e sistema cardiovascolare.

Come rallentare l’osteoporosi

Oltre alla terapia ormonale, l’integrazione con calcio e vitamina D è fondamentale per mantenere la densità ossea. I farmaci come i bifosfonati, i modulatori selettivi dei recettori estrogenici (SERMs) e i farmaci anabolici come il teriparatide possono essere prescritti nei casi più gravi. Un piano di esercizi personalizzato, supervisionato da un fisioterapista, aiuta a mantenere la forza muscolare e a prevenire le cadute.

Test genetici e terapia

I test genetici permettono di individuare varianti associate all’osteoporosi, come quelle nei geni COL1A1, VDR e LRP5. Conoscere la predisposizione genetica consente di implementare strategie preventive in modo precoce. Alcuni test includono anche analisi della densità ossea tramite densitometria ossea (DEXA), fornendo un quadro completo del rischio individuale.

I nostri consigli

  • Effettuare regolarmente esami di densitometria ossea, specialmente dopo i 50 anni.
  • Integrare la dieta con alimenti ricchi di calcio e vitamina D, come latte, yogurt e pesce grasso.
  • Praticare attività fisica regolare e mirata.
  • Evitare il fumo e ridurre il consumo di alcol.
  • Consultare uno specialista per un piano terapeutico personalizzato, specialmente se sono presenti fattori di rischio genetici.
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